Il 18 luglio 1807, al consiglio municipale di Terni arrivò una lettera del Cardinale Borghese, “Nepote Prefetto del B. Governo”. Il cardinale avvertiva che correvano voci di un’epidemia di peste che aveva già colpito la città di Spalato in Dalmazia. Occorreva quindi mettere in atto le dovute precauzioni per tentare di evitare che il contagio arrivasse fino a Terni. Per prima cosa si rafforzò il sistema di controllo alle porte della città per impedire l’ingresso a vagabondi ed a persone sospette. Solo due porte dovevano rimanere aperte, quelle sulla “via nazionale”, la Flaminia, quindi porta Romana e Porta Spoletina. Tutte le altre andavano sbarrate. Fu anche vietato di entrare o uscire dalla città a tutti coloro che non fossero in possesso della tabella sanitaria.
Le misure furono subito messe in atto.
Fonte: Lodovico Silvestri, “Collezione di memorie
storiche tratte dai protocolli delle antiche riformanze
della città di Terni dal 1387 al 1816".
Ristampa a cura di Ermanno Ciocca.
Terni 1977, Ed. Thyrus.