Chi bersagliere e chi carrista, ma gli “onori” vanno sempre alla fanfara

manni carrista

di LORENZO MANNI

1967, anno ormai lontano, fu per me l’anno della leva militare. Carrista .Un reggimento bersaglieri comprende sempre un battaglione carri ed Io facevo parte proprio del battaglione carri.

Secondo i miei comandanti, non dovevamo essere inferiori ginnasticamente ai bersaglieri. E perciò, come i bersaglieri, attraversare il cortile della caserma di corsa , sempre di corsa entrare nella fila per il rancio , insomma non c’era verso di distinguersi in quell’ambito, erano ordini precisi ed era “punito” chi non obbediva. C’era in ballo lo sfottò continuo fra i due corpi ed un certo orgoglio dei comandanti. I bersaglieri erano molto allenati alla marcia ed alla corsa, inoltre, facendo parte di un corpo militare storicamente importante che, partendo dalla guerra di Crimea, passando per la breccia di Porta Pia e giunto alle missioni dei giorni nostri è “infarcito” di orgoglio.

Il corpo dei carristi invece , per motivi anche tecnici, nel 1918 nasce come reparto d’assalto, ma ebbe il suo maggiore sviluppo nel 1936 nelle campagne d’Africa. Un po’ di “ripasso” storico per fare notare che i bersaglieri appartengono ad un reparto della fanteria pieno di storia ed i militari di leva erano (venivano) molto più motivati degli altri corpi.

Ritornando a noi, quando si faceva addestramento nelle marcie a volte dovevamo percorrere, come carristi, gli stessi chilometri ma, oltre alla motivazione mancava l’allenamento. Da premettere che tutti i reggimenti bersaglieri hanno una Fanfara composta da strumenti a fiato. Bene, la fanfara durante queste esercitazioni si fermava a pochi metri dalla caserma e al conforto dell’ombra di qualche pianta, ripassava le canzoni che suonava nelle sfilate. Quando si arrivava vicino a loro , ci davamo tutti una rassestatina , poi venivamo inquadrati con questo ordine: davanti la fanfara, quindi i bersaglieri infine, a chiudere la colonna, i carristi.

Il bello iniziava allora. La fanfara, con ” flic e floc ” andava alla grande e veniva applaudita, anche i bersaglieri venivano applauditi nella loro corsa, magari non con lo stesso entusiasmo; quello che invece era riservato ai carristi, un po’ perché più provati ed un po’ perché non riuscivano a sentire le note della fanfara per mantenere il passo di corsa ed andavano ognuno per conto proprio , riuscivano anche ad essere criticati da chi aveva applaudito in precedenza.

Questo per dire che a volte si apprezza di più la scena che la sostanza e che agli ultimi arrivati , in tutti i contesti, beneficiando anche del “sudore ” di chi li ha preceduti , ricevono entusiasticamente più plausi di questi.

. Accade in tutti i campi.

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