Collestatte 1913: la Tbc non guarisce e lui accoltella il medico

Non guariva, e la colpa, secondo lui, era del medico. Liti e improperi di continuo ed alla fine mandò il medico all’ospedale con una coltellata. Il problema fu che nel 1913 la tubercolosi era una malattia senza rimedio e Vincenzo Trippa, 29 anni, calzolaio di Collestatte era da tempo che stava facendoci i conti.

Lo aveva in cura il dottor Francesco Bertola, 41 anni, romano il quale prestava servizio sanitario proprio a Collestatte. Cercava ogni metodo possibile, ogni medicinale per aver ragione della malattia, ma dato che di miglioramenti non se ne vedevano, Vincenzo Trippa addossava al dottore la colpa e non gli lasciava un momento di tranquillità: litigate, improperi… Fino a che il medico chiese al sindaco di essere dispensato dal visitare il calzolaio per evitare di questionare di continuo con un paziente che tanto paziente non era per niente e anzi non intendeva ragioni.

Era la fine di giugno, il 27 giugno per la precisione. Verso le 8 di sera Trippa incontrò il dottor Bertola in via di Mezzo, a Collestatte e subito lo affrontò insultandolo e rimproverandogli il fatto che non era più andato a visitarlo. La replica del medico fu che vi era stato costretto perché non sopportava più di essere insultato in ogni occasione, ribadendo la propria decisione. Trippa reagì con violenza, estrasse un coltello e si scaglio contro il medico tirandogli una coltellata alla pancia. Nel difendersi per istinto Bertola riuscì a deviare in parte il colpo e la ferita fu così solo di striscio. Visto il sangue, comunque, Trippa fuggì e il giorno dopo stavano ancora cercandolo.

Il dottor Bertola fu soccorso e all’ospedale di Terni la ferita, superficiale, fu giudicata guaribile in 15 giorni.

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