Lite per la politica: coltellata al cuore in Corso Vittorio Emanuele

Un coltellata al cuore, in corso Vittorio Emanuele, la strada principale di Terni, affollata di passanti. Così un falegname originario di Ancona ma abitante a Terni, Giuseppe Barilari, ammazzò il macellaio Tommaso Stecca. Una coltellata vibrata a bruciapelo, dopo uno breve scambio di invettive.

Edoardo Pantano lite corso vecchio Terni
Edoardo Pantano

Fu la conclusione tragica di una lite per motivi elettorali cominciata pochi giorni prima, quando i due s’erano incontrati mentre stavano attaccando manifesti di propaganda: il Barilari quelli che invitavano a votare come deputato ternano alla Camera il candidato del blocco dei partiti di governo Alessandro Centurini, mentre Stecca sosteneva invece la candidatura del radicale Edoardo Pantano, colui che in futuro  avrebbe sostenuto spesso le ragioni degli operai che contro Centurini, titolare dello iutificio, proclamarono numerosi scioperi.

La lite cominciò appunto quando erano entrambi impegnati nella campagna elettorale; un diverbio acceso, che sembrava fosse finito lì. Invece Barilari meditava di andar oltre. Quella mattina era uscito di casa con in tasca un coltello che aveva la forma di un pugnale, con una lama lunga 17 centimetri, che teneva infilato in una fodera di latta. Poche parole e la coltellata al cuore, in mezzo alla gente. Stecca morì in pochi secondi.

L’assassinò scappò e andò a rifugiarsi in casa della suocera, ma fu arrestato quasi subito.

Per la cronaca, le elezioni, del 26 maggio 1895, a Terni le vinse Pantano con 2035 voti, contro i 1649 di Centurini.


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