Quella sera, il “Mistero buffo” veniva rappresentato in un giardino di Acquasparta, quando – il giardino era quello di Palazzo Cesi – irruppe la polizia. Fermi tutti, rappresentazione sospesa. C’è stato poco da giustificarsi per gli attori col dire che si trattava di una rappresentazione gratuita e che quindi non c’era il “botteghino” a chiedere la carta d’identità a chi entrava. Promisero che ci avrebbero pensato loro, gli attori ad invitare i minori a lasciare il luogo della rappresentazione. Ma il “maresciallo” fu irremovibile.
La rappresentazione fu sospesa e non si ripeté più. A parte la figura, un bel vantaggio per la crescita culturale dei giovani umbri.
L’iniziativa rientrava, in una serie di manifestazioni estive che l’amministrazione provinciale di Terni aveva promosso in vari centri.
®Riproduzione riservata