I bagagli erano poggiati in terra vicino a lei, ma quando arrivò la carrozza e fece per salire, la contessa Caracciotti si accorse che mancava una valigetta, il suo bagaglio più prezioso.
Quello stesso giorno un sedicente conte lasciò alla spicciolata il Corso Hotel. Si trattava di un giovane straniero che gli agenti della questura milanese tenevano già d’occhio. Lo rintracciarono a Rapallo, ma su di lui non furono fornite, almeno nell’immediato, altre notizie. Altri due giovanotti furono arrestati in corso Vittorio Emanuele nella capitale lombarda. L’ipotesi era che la contessa ternana fosse stata l’ennesima vittima di una banda organizzata, formata proprio dai tre giovani arrestati e da altri complici, che agiva a livello internazionale.