Henry Fonda e la luna di miele a Villalago con Afdera Franchetti

STORIA E MEMORIA

Storia e memoria rubriche fonderia calvi VELIVOLO

di SERGIO BELLEZZA

Gli amanti del cinema ricordano con simpatia Henry Fonda, uno dei maggiori attori americani. Nato a Grand Island nel Nebrasca da una famiglia di origine italiane, il bisnonno paterno da Genova era emigrato nei Paesi Bassi per trasferirsi più tardi negli Stati Uniti, iniziò a recitare a soli 20anni. Coll’amico James Stewart calcava poi i palcoscenici di Brodway, dove conobbe Margaret Sullavan, che divenne la prima delle sue 5 mogli.

Nel 1935 il debutto nel mondo della celluloide con una pellicola prodotta dalla 20h Century Fox. Seguirono poi film di successo con registi famosi: John Ford lo diresse in “Alba di gloria” e “Furore”, Alfred Hitchcock nel “Ladro”, Sidney Lumet ne “La parola ai giurati”, che gli valse il premio della British Academy of Film and Television Arts come migliore attore internazionale. Sempre con Ford girò “Sfida infernale” considerato un classico dei film western, cui s’aggiunsero “C’era una volta il West” di Sergio Leone e “Il mio nome è Nessuno” con Terence Hill. Anziano e già malato, concluse la propria carriera col film “Sul lago salato” che gli valse il Premio Oscar, che gli era già stato assegnato “alla carriera”.

Nel 1957 Henry Fonda sposava in quarte nozze Afdera Franchetti, figlia del barone Raimondo, il famoso esploratore italiano, che scelse i nomi dei figli, ispirandosi alle sue scoperte geografiche. Afdera era infatti il nome di un lago e una montagna della Dancalia etiopica. I due s’erano conosciuti a Roma, dove l’attore americano era impegnato sul set di “Guerra e Pace”, film prodotto da Carlo Ponti e Dino De Laurentis, con la partecipazione di Haudrey Hepburn e Mel Ferrer.

Un vero e proprio colpo di fulmine, che richiamò la curiosità di paparazzi e riempì le pagine dei rotocalchi. Famose le foto della coppia in via Veneto. Da ragazza Afdera aveva eccitato l’animo poetico di Ernest Hemingway, amico di caccia del fratello Nanuk, che gli aveva dedicato dei versi. Giovanissima era convogliata a nozze con un certo sig. Howard Taylor. Non ancora 25enne ammaliava, coi suoi occhioni verdi e i riccioli rossi, un maturo Henry Fonda, con cui s’intrattenne per un breve periodo a Villalago, nella villa dello zio, destando l’interesse e la curiosità dei ternani.

Poi il trasferimento a New York, in un elegante edificio a 3 piani della 74.ma Strada, frequentata tra l’altro da Greta Garbo, Salvator Dalì, Rochefeller e lo stesso John Kennedy, per il quale aveva fatto la campagna elettorale. Fu in quella abitazione, che tornò ad intervistarla Oriana Fallaci, a cui la sua aria frivola, ricca e svagata aveva ispirato la figura di Martine nel romanzo “Penelope alla guerra”. A strapparla a quella casa e ad Henry Fonda un nuovo grande folle amore all’inizio degli anni ’60.

2,3 / 5
Grazie per aver votato!