Terni 1598: si rifà Ponte Romano insicuro da anni: deve passarci il Papa

Il 9 marzo 1598 si decise che era necessario procedere ad un consolidamento del Ponte Romano. Per cui il municipio ternano decise di rivolgersi ad un rinomato architetto romano, Alessandro Fontana, affinché esaminasse la struttura e iniziasse l’opera di riparazione del ponte, costasse quel che costasse.
Per far fronte alla spesa, che sarebbe stata sicuramente ponderosa, si fece ricorso ad un prestito del Sacro Monte di Pietà, di cui si fece garante l’Esattore comunale cui fu concesso di utilizzare i soldi ricavati dalle tasse ordinarie dei cittadini ternani per rifondere il debito.
Come mai tante sollecitudine e tanta larghezza di mezzi per la riparazione del Ponte? Il fatto è che lì sopra sarebbe transitato da lì a poco il papa Clemente VIII, il quale con tutto il suo seguito sarebbe andato da Roma a Ferrara. Il papa doveva entrare ufficialmente in possesso del Ducato che Alfonso d’Este donò alla Santa Sede a seguito del fatto che non aveva figli. C’era però ugualmente un erede nel fratello del Duca Alfonso, ossia Cesare D’Este duca di Modena. Questi, legittimo erede, ritenne giusto soddisfare i desideri del defunto fratello e cedette spontaneamente il Ducato di Ferrara al Pontefice.
L’annuncio dell’imminente passaggio del Papa a Terni era arrivato al senato cittadino il 23 febbraio e subito si era cercato di attrezzarsi per tributare al Papa un ricevimento sfarzoso.
Ma l’urgenza era il Ponte Romano da mettere in sicurezza. Il tempo c’era perché comunque il Papa partì da Roma alla metà dell’aprile successivo.
Il Comune avuta la notizia aveva prescelto venti cittadini tra i più agiati destinando loro l’alto onore di far da corte a Papa Clemente e presentagli i doni che essi stessi avrebbero giudicato idonei al personaggio.
Altri cittadini furono nominati Maestri di strada e destinati a “approntare e guardare lo stradale dalla città di Narni fino a Spoleto”, e a loro si aggiunsero coloro che ebbero il compito di addobbare la Cascata delle Marmore e rendere pulita e ordinata tutta la zona.
Fra i cittadini prescelti diversi erano i rappresentanti delle più importanti casate cittadine: Cesare Spada, Giovan Battista Nicoletti, Livio Cittadini, Catilio Cittadini, Giuseppe Castelli, Angelo Spada, Onofrio Cittadini, Capitano Giuseppe Camporeali, Paolo Perotti.

 

Fonte: Lodovico Silvestri, “Collezione di memorie

storiche tratte dai protocolli

delle antiche riformanze della città di Terni dal 1387 al 1816″.

Ristampa a cura di Ermanno Ciocca. Terni 1977, Ed. Thyrus.

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