I piedilucani si erano messi in mezzo e non si erano limitati a parteggiare per Rieti ma compirono anche “atti ostili” nei confronti di Terni. Che, appunto, se la legò al dito. E così, un mese dopo l’accordo con Rieti, il consiglio cittadino di Terni decise di interrompere qualsiasi rapporto e comunicazione con i piedilucani, vietando loro di vendere il pesce in città e negandogli, comunque, ogni tipo di commercio. Andassero a Rieti:
Fonte: Lodovico Silvestri, “Collezione di memorie
storiche tratte dai protocolli
delle antiche riformanze della città di Terni dal 1387 al 1816″.
Ristampa a cura di Ermanno Ciocca. Terni 1977, Ed. Thyrus.