Terni 1900: l’Avanti! sollecita una crociata contro le bische

La sua passione era la “zecchinetta”. Un gioco d’azzardo proibito, che avviluppò un commesso del magazzino di vini Espa, a Terni. Era il 17 gennaio 1900 quando fu denunciato perché s’era appropriato di diverse centinaia di lire sottratte alla cassa del magazzino, ed era scappato. Si chiamava Alfonso Brozzi ed era originario di Bastia. A Terni lo chiamavano col soprannome di “Frustina”. Era un assiduo frequentatore di una bisca, uno degli “antri del vizio dove si fabbrica la rovina di tante famiglie, dove si pelano gli ingenui, dove all’occasione si truffa e si deruba, dove il padrone ingrassa delle lagrime e del sangue altrui” – scriveva il corrispondente ternano dell’Avanti! che nel riferire la notizia richiedeva una vera e propria “crociata” contro il gioco d’azzardo. Quegli anti “non sono poi tanto nascosti perché alla polizia non riesca farvi delle sorprese e delle retate e sottoporre i colpevoli ai rigori della legge – denunciava il giornale –  anzi in certe ore della notte alcuni retrobottega di negozi ben noti, servono precisamente di scortico senza disturbo, mentre i proprietari arrotondano i capitali che il commercio loro nega”.

Ci andò giù pesante, l’Avanti!. “Noi domandiamo all’autorità se non crede che sia venuta l’ora di intervenire senza rispetto per alcuno e di colpire senza pietà anche se trattisi di amici delle istituzioni e dei loro rappresentanti… Più che sorvegliare i “sovversivi” ed all’occasione rompere loro le scatole, sorvegli i delinquenti”.

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