Terni 1907, spionaggio industriale alle Acciaierie: rubati campioni di fusione

1907 acciaierie spionaggio

Il 31 luglio 1907 il capo del personale delle acciaierie di Terni, cavalier Federico Craveri, si presentò al commissariato di Terni per denunciare il furto di alcuni pezzi di metallo, avvenuto in cantiere. Riferì anche che sospettato del furto era un capo operaio francese seppur di origine italiana, Giovan Battista Bruno, 34 anni, residente nei dintorni di Nancy. Il cavaliere aveva anche altre informazioni. Era molto probabile- disse – che i pezzi di metallo erano stati messi una cassetta, spedita per pacco ferroviario all’ingegner Leone Almagià a Lovere.

Il materiale era considerato prezioso. Si trattava del campionario delle fusioni brevettate dello stabilimento di Terni.

Il commissariato di Terni telegrafò immediatamente alla sotto prefettura di Clusone, competente per l’area di destinazione del pacco. La rapidità dell’intervento consentì di recuperare la cassetta che fu sequestrata all’arrivo. Dopo una ventina di giorni essa fu riconsegnata alle acciaierie di Terni. Fu aperta in presenza dei funzionari del commissariato, del cavalier Craveri e del capo operaio Benni. All’interno, come si sospettava, furono trovati tre campioni di acciaio grezzo e un biglietto a firma “Bruno” in cui erano indicate le formule chimiche della fusione e altri dati tecnici riferiti alla resistenza e alla tempra dei metalli. S’era sventato un vero e proprio caso di spionaggio industriale..

Intanto Giovan Battista Bruno s’era reso irreperibile. Ai primi di agosto, tre giorni dopo aver spedito il pacco, arrivò alla direzione della Terni la sua lettera di dimissioni. Risultò che aveva lasciato l’abitazione in cui viveva in via Camporeali n.4 a Terni. Nel lasciare la città disse ai vicini che aveva trovato un’occupazione meglio remunerata a Torino. Il destinatario del pacco,l’ingegner Almagià, aveva fatto parte del personale tecnico delle acciaierie, occupandosi  delle fusioni degli acciai e delle tempre di proiettili. Lui s’era dimesso un anno prima, nell’estate del 1906.

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