1607, il Comune di Terni fa un mutuo per completare la chiesa di San Valentino

Il 2 dicembre 1607, nella costruzione del convento e della chiesa di San Valentino si era un bel pezzo avanti, ma perché i lavori potessero dirsi completi mancava ancora parecchio, sia parlando di tempo che di denaro occorrente. Anche perché di soldi ne servivano parecchi per “indurla a quella perfettione acciò li padri scalzi destinati in questo loco possino venire quanto prima a esercitare le loro parti circa il culto divino et altre cose necessarie alla salute dell’anime”.
Insomma: servivano almeno duemila scudi che il Comune di Terni non aveva. Il consiglio cittadino decise perciò che, intanto, lo stesso Comune si sarebbe fatto prestare la cifra dal Monte delle Province. Un mutuo, in sostanza. Che sarebbe stato ripagato prelevando dalla cassa degli avanzi (altro che dissesto finanziario come al giorno d’oggi!) trecento scudi l’anno per dieci anni.
Tremila scudi in totale,  troppi a fronte di quel che sarebbe servito per rifondere il capitale preso in prestito e per pagare gli interessi. L’eccedenza sarebbe stata comunque versata dal Comune per le spese di costruzione di convento e chiesa.
Come sempre accadeva quando in ballo c’era il pubblico denaro, di tutto ciò che era da farsi fu incaricata una commissione che rendesse conto delle proprie azioni davanti al Magistrato e al Governatore papale. Un commissione che sarebbe stata rinnovata ogni anno in occasione delle fete natalizie.

Fonte: Lodovico Silvestri, “Collezione di memorie

storiche tratte dai protocolli

delle antiche riformanze della città di Terni

dal 1387 al 1816″. Ristampa a cura di Ermanno Ciocca.

Terni 1977, Ed. Thyrus.

/ 5
Grazie per aver votato!