1814, il governo Pontificio aumenta la tassa sul macinato

1814 tassa sul macinato

Il 17 dicembre del 1814, il Municipio di Terni aderì formalmente ad un provvedimento che rovinò a molti ternani la serenità per le feste natalizie. All’inizio di dicembre del 1814, infatti, il governo pontificio bussò a denari: gravi difficoltà finanziarie suggerirono alla Santa Congregazione del Buon Governo di aumentare gli introiti del dazio sul macinato. I Comuni – cui era assegnato il compito della riscossione – furono lasciati liberi di decidere se aumentare il dazio per i propri cittadini laddove esso era già esistente, o introdurlo nei comuni in cui non c’era dazio. Alla Congregazione del Buon Governo interessava  solo che ogni amministrazione versasse una cifra fissata che per Terni fu di 3840 scudi. Nel caso il versamento non avesse avuto luogo, della somma dovuta avrebbero dovuto rispondere personalmente i membri del governo cittadino.

Considerato che il Comune doveva farsi carico delle spese per la riscossione e che era data anche la possibilità di dare in appalto il servizio al miglior offerente, la municipalità ternana fece proprio questa scelta. Il dazio sul macinato a Terni esisteva già, ma fu necessario procedere ad un consistente aumento.

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Fonte: Lodovico Silvestri, “Collezione di memorie storiche tratte dai protocolli delle antiche Riformanze della città di Terni dal 1378 al 1816“- Ristampa a cura di Ermanno Ciocca, Terni 1977, Ed. Thyrus

Fonte: Lodovico Silvestri, “Collezione di memorie storiche tratte dai protocolli delle antiche Riformanze della città di Terni dal 1378 al 1816“- Ristampa a cura di Ermanno Ciocca, Terni 1977, Ed. Thyrus

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