Terni 1924: finisce con un duello la rivalità tra i fascisti Rossi Passavanti e Cianetti

duello passavanti cianetti
Elia Rossi Passavanti e Tullio Cianetti

Storia e Memoria

Storia e memoria rubriche fonderia calvi VELIVOLO

di SERGIO BELLEZZA

Un tempo le offese non cadevano nel dimenticatoio. Andavano lavate nel sangue. Chi si riteneva vilipeso lanciava il guanto della sfida e costringeva l’avversario a difendersi in un regolare duello. Era questione d’onore: Credibilità e ragioni erano affidate alla punta della spada o al calcio di una pistola.
Una tradizione consolidata, che perpetuava le tradizioni cavalleresche, rimasta in vigore nell’Italia Sabauda e nell’era fascista.
Siamo nel 1924, è ancora vivo il ricordo della morte in duello dell’On. Cavallotti e si favoleggia sugli scontri all’arma bianca dei vari gerarchi e dello stesso Mussolini.
Anzi il duello diventa costume in quegli anni dominati da gente dura ed irruenta, che ha conquistato il potere con la forza e non perde occasione per dimostrare a se stessi ed agli altri virilità e sprezzo del pericolo.
Una consuetudine che abbraccia l’intera penisola e trova conferma anche nella nostra città. Attori dello scontro armato sono a Terni nientemeno che l’On. Rossi Elia
Passavanti e Tullio Cianetti, i massimi esponenti del Fascismo locale. Motivo di discussione: invidie e contrasti politici, soprattutto l’accusa lanciata al primo, davanti Pazzaglia, d’appartenere alla Massoneria: Arma scelta per l’assalto: la sciabola, teatro
del duello: la villa del Signor Pompei, nei pressi di Spoleto, ad arbitrare la contesa un Ufficiale del 7° Reggimento d’Artiglieria pesante. Padrini per il Passavanti: Lorenzo Amati ed Epifanio Chiaromonti, del Cianetti: Pietro Cicerchia e Fausto Lumia. Ben
undici gli assalti all’ultimo sangue, interrotti alla fine dall’intervento dei medici Locci e Bracci, a seguito di una ferita all’avambraccio destro inferta dal Podestà al capo dei sindacati fascisti. Una stretta di mano concludeva cavallerescamente la sfida, segnando la riappacificazione formale tra i due contendenti. A costringerli a una pace reale e duratura, la volontà del Duce e gli interessi del Regime.

Vedi anche–>

Cianetti, una grande carriera iniziata grazie a un ceffone

Cianetti Ministro delle Corporazioni

Il 25 luglio e i pentimenti di Cianetti

Il trionfo di Passavanti, Terni diventa Provincia

L’addio di Terni a Elia Rossi Passavanti

3,2 / 5
Grazie per aver votato!