Dopo Lepanto ternani arruolati nell’armata del papa

La vittoriosa battaglia di Lepanto con cui la flotta cristiana distrusse quella turca affermando la supremazia, della cristianità e del papa, c’era stata nell’ottobre del 1971. Ma le ripercussioni della guerra “santa” continuavano a farsi sentire anche all’inizio dell’anno successivo. E proprio il 22 gennaio del 1572 il Consiglio dei Pacifici di Terni fu chiamato a rispondere alle richieste del papa Pio V che, per far fronte alle esigenze che seguirono a quella guerra vinta, si “rivolse” ai suoi sudditi. Tassando, per esempio, i propri stati della richiesta di mille ottocento uomini che sarebbero andati a rinforzare l’armata. Perché nessuno si tirasse indietro ed a scanso di equivoci, ci pensò Marcantonio Colonna, comandante delle galee pontificie nella battaglia di Lepanto, ad organizzare la “leva” militare inviando commissari nelle varie città.

Lepanto
La battaglia di Lepanto nell’affresco della volta della sala del consiglio a Palazzo Spada

A Terni toccò Cencio Capozucchi, un marchese romano che era capitano dell’esercito pontificio, per chiedere alla città “il suo contingente di uomini i più esperti che avesse nella milizia, per l’armata di S.Santità”.

E così il 22 gennaio 1572, appunto, in Consiglio dei Pacifici decise non solo di affiancare una commissione di cittadini ternani per aiutare Cencio Capozucchi nel suo compito, ma anche di retribuire con un premio d’ingaggio di tre scudi coloro che avessero aderito alla richiesta del papa, arruolandosi.

A Terni non mancarono i fiancheggiatori entusiasti della “guerra santa” che si combatté contro i Turchi, ma che doveva essere di riaffermazione dei cattolici nei confronti dei riformatori. Non a caso, ad esempio, Michelangelo Spada⇒ quando fece costruire il suo Palazzo (i cui lavori iniziarono nel 1555) volle nella sala principale due affreschi che erano una specie di manifesto della controriforma: la strage degli Ugonotti e la battaglia di Lepanto.

 

Fonte: Lodovico Silvestri, “Collezione 
di memorie storiche tratte dai 
protocolli delle antiche riformanze 
della città di Terni dal 1387 al 1816". 
Ristampa a cura di Ermanno Ciocca. 
Terni 1977, Ed. Thyrus.

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