Terni 1640: Porta Romana è troppo piccola, un “concorso di idee” per un’opera adatta alla magnificenza della città

Terni porta romana nel XVII secolo

Porta Romana non era adatta: nel 1640 a Terni, ormai, “è cresciuta molto la magnificenza dell’edifitii” e pareva “poco convenevole e proporzionata alla grandezza del Circhuito e grandezza d’edifitii d’essa” che la porta fosse così “angusta e picchola”.

Era il preambolo ad una proposta che fu presentata e discussa in Consiglio Citadino il 17 giugno 1640. Terni proponeva di realizzare, quindi, una porta magnifica dedicata al papa Urbano VIII, “essendo noi molto deligati alla sua santità per averci con l’aiuto di Dio preservati da peste guerra et altri incommodi, che tutti li populi hanno patito, eccetto quello della Stato Ecclesiastico e ancora per molti favori et onori, tanto in pubblico che in privato, che ha fatto a questa nostra città, et cittadini”.

porta romana
L’arma di Urbano VIII

Si proponeva quindi di “eternare la memoria di un tanto Pontefice nelli marmi immortali” della nuova Porta detta Romana, ma che sarebbe diventata porta Urbano VIII cui la nuova opera sarebbe stata, per l’appunto, consacrata al momento dell’inaugurazione.

Il consiglio cittadino approvò con 42 voti a favore e nessuno contrario, tra gli applausi dei presenti alla riunione.

Si ordinò perciò la nomina di quattro Deputati cui sarebbe stata assegnata l’autorità di costruire e ornare la porta apponendovi l’arme di marmo del papa e del Cardinal Barberini, “nepote e e protettore della città”.

Per il progetto si dovevano incaricare i più illustri architetti del tempo, scegliendo tra quelli da loro elaborati il migliore “senza risparmio di spese”.

Oggi lo chiameremmo “concorso di idee”.

Fonte: Lodovico Silvestri, Collezione di memorie storiche tratte dai protocolli delle antiche Riformanze della città di Terni dal 1378 al 1816. Ristampa a cura di Ermanno Ciocca, Terni 1977, Ed. Thyrus


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