Il Comizio era stato indetto dagli interventisti ternani: appuntamento al Politeama la sera del 22 febbraio 1915. Comizio privato, ma il Politeama era affollatissimo. Erano infatti presenti numerosi operai i quali erano schierati con i neutralisti, i contrari alla partecipazione dell’Italia alla guerra in atto. Non appena l’oratore ufficiale, il rpofessor Rivalta, ha cominciato a parlare è stato continuamente interrotto mentre si levavano bordate di fischi da parte dei neutralisti, fino a che ha preso la parola un anarchico che, ovviamente, fu accolto da fragorosi applausi.
Nel frattempo però in sala era scoppiata una vera e propria rissa con contusi e feriti, specie tra gli interventisti – riferiva l’Avanti! – i quali in tutto era una cinquantina di monarchici, radicali e repubblicani.
Alla fine della riunione, comunque, fu votato in ordine del giorno in cui si leggeva che “Il popolo di Terni chiamato a pronunciarsi in merito all’attuale conflitto europeo, dichiara la sua ferma avversione alla guerra voluta dalla borghesia e predicata da una democrazia cinica ad ogni sentimento di umanità”.
Il comizio degli interventisti si era trasformato in una manifestazione in favore della neutralità dell’Italia.