Un morto e quattro feriti a Terni in un infortunio sul lavoro l’11 agosto 1922, nel cantiere che stava lavorando alla costruzione del “nuovo e importante” edificio dell’Istituto Tecnico, nei pressi di piazza Tacito.
Così riferiva, con dovizia di particolari, L’Avanti!
“Un carpentiere, Natale Lancia, era salito su una delle travi che fanno da candela per l’innalzamento delle impalcature ed innestava un sottachina per il prolungamento della stessa candela, coadiuvato da altri operai che sostenevano la sottachina la quale era già messa a posto”. Il carpentiere “stava inchiodando delle traversine di legno, all’improvviso per lo spostamento del piombo o per mancanza di equilibrio, si è visto il Lancia precipitare, trascinandosi dietro l’albero candela per lo slentamento della chiodatura, propriom dove era agganciato dalla cinghia di sicurezza”. Con lui precipitarono anche gli alrti quattro operai che stavano aiutando il carpentiere. “Il povero Lancia – continuava L’avanti .- probabilmente si sarebbe salvato, ma non ha potuto divincoilarsi dalla cinghia di sicurezza che in questo caso gli è stata fatale”
“I cinque operai sono stati subito trasportati all’ospedale civile dove il dottor Libero Fornaci ha prestato loro le immediate cure”. Natale Lancia, che aveva riportato una “commozione viscerale ha cessato di vivere poco dopo essere giunto all’ospedale. Gli altri sono stati dichiarati guaribili dai 15 ai 20 giorni”.